Nato a Malaga nel 1881, è stato un pittore, scultore e litografo spagnolo di fama mondiale, considerato uno dei maestri della pittura del XX secolo.
Per Picasso è colore è sempre stato tutto. Infatti, in un primo periodo ha prevalso la “fase blu“, in quanto usava dipingere in maniera monocromatica, utilizzando prevalentemente il blu in tutte le tonalità e sfumature possibili. I soggetti erano soprattutto poveri ed emarginati. Picasso li ritraeva preferibilmente a figura intera, in posizioni isolate e con aria mesta e triste. Ne risultavano immagini cariche di tristezza, accentuata dai toni freddi (blu, turchino, grigio) con cui i quadri erano realizzati. Solo dal 1905 iniziò a schiarire la sua tavolozza utilizzando le gradazioni del rosa che risultano più calde rispetto al blu. Iniziò quello che, infatti, viene definito il «periodo rosa». Oltre a cambiare il colore nei quadri di questo periodo cambiarono anche i soggetti. Ad essere raffigurati sono personaggi presi dal circo, saltimbanchi e maschere della commedia dell’arte, quali Arlecchino.
I suoi capolavori sono stati lo specchio di una vita professionale e personale particolare, costellata da momenti di successo ed altri più tragici, più passionali e turbolenti.
Noi amiamo le sue opere e condividiamo una delle sue frasi più celebri: “I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.”