AGUA FALL WINTER 2018

“UN INNO ALLA BELLEZZA AUTENTICA DI OGNI DONNA”

Il viaggio di Agua Water Life Experience by Kultò Hair Academy prosegue tra flutti lievemente increspati e cieli assorti in una trascendente contemplazione del creato.

La collezione narra di una donna pura, partorita dal ventre gravido del mare. “Con Agua ho voluto intessere un inno alla bellezza autentica di ogni donna” ha commentato l’Art Director Giusy D’Onghia “quella che non abbisogna di fronzoli per apparire, ma emerge in tutta la sua straordinaria e illibata naturalezza.”

Gli stessi concetti di naturalezza, morbidezza e delicatezza contrassegnano il portfolio di Agua Fall Winter 2018. Si tratta di una collezione dai toni minimal, poiché liberamente ispirata ai decorosi anni ’90, ma dalle declinazioni istrioniche idonee a qualsivoglia tipologia di capello (corto, medio, lungo, liscio o riccio). Il dinamismo, assicurato nei tagli dall’innovativa tecnica Zig Zag Cut e dalla ripresa alternata di moduli di taglio già abbondantemente rodati, sposa una policroma cartella di nuances nell’esclusivo sistema Power Pack e Shining. I colori sono calibrati sulla natura organica di ciascuna, avendo premura di preservarne integri i pigmenti e riluttandone, altresì, artificiose sovrapposizioni.

L’autunno-inverno di Agua si colora di tinte tenui e delicate. Nelle lunghezze predilige calde e generose sfumature, nei corti scova e inspessisce fiochi riflessi appena accennati. Ricci e colore, inoltre, si muovono all’unisono garantendo sorprendenti effetti di chiome fluttuanti e corpose” ha concluso l’Art Director Kultó Hair Academy.

Le immagini testimoniano quattro singolari varianti di asciugatura concesse dal sistema “Ice Dry” e, rispettivamente, Organic, In e out, Circle e Space, plasmate ad arte dai prodotti Wella, Sebastian, Nioxin e System Professional, essenziali allo Styling e al Finish.

Nel rapporto con il mare, la Donna Agua rintraccia la sua massima e simbiotica connessione, cosicché anche i suoi capelli paiono frangersi in onde sinuose e tralucersi nella diafana atonia dell’acqua.